“Wind knots”, “witch knots”, “trollfläta”, “fairy whorls”, “elf knots”…solo per citare alcuni dei nomi che il folklore locale di alcuni paesi da a questi nodi che si possono formare nei crini dei cavalli.

Nella maggior parte dei casi il colpevole è un essere magico, una fata, una strega o un elfo, che ha avuto a che fare con il cavallo: c’è chi pensa che il nodo sia un appiglio creato dalle fate per potersi aggrappare alla criniera e montare il cavallo durante la notte, oppure che sia semplicemente un segno di ringraziamento per aver preso in prestito l’animale; altri dicono sia la prova che una strega ha usato un po’ dei crini per fare qualche magia, facendo rimanere la criniera spettinata. O ancora, sarebbe il segno lasciato da Santa Claus che a Natale passa in ogni stalla scegliendo i cavalli favoriti. Come però spiega Mercuzio, nel “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, questi nodi non devono essere sciolti, o porteranno sfortuna.
“Questa è la vera Mab
che nella notte intreccia le criniere dei cavalli
e fa con i loro crini dei nodi magici
che portano sventura a chi li prova a districare.”
(Romeo e Giulietta, Atto I – Scena IV)