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Il cavallo riccio

Esiste una razza equina con la curiosa particolarità di avere manto e crini ricci; si va da soggetti estremamente ricci, tanto che nella criniera si formano dei veri e propri dreadlocks, a cavalli che sembrano avere un pelo normalissimo.

La texture riccia è maggiormente visibile in inverno, mentre in estate con la muta, si attenua; alcuni soggetti, soprattutto quelli estremamente ricci, nella stagione calda perdono completamente coda e criniera.
Su quello che dovrebbe essere il nome corretto della razza, ci sono diverse opinioni: Bashkir Curly, North American Curly o semplicemente Curly, l’incertezza sta nell’utilizzo o meno del nome Bashkir, che fa riferimento ad un’altra razza, il cavallo Bashkir appunto, originario delle steppe ai piedi degli Urali. Le due razze, seppur entrambe caratterizzate da mantello folto e riccio, non sembrerebbero imparentate tra loro.

L’origine dell’American Curly non è certa. Si parla dei primi avvistamenti in mezzo alle mandrie selvatiche di Mustang agli inizi del 1900; questi cavalli ricci vennero subito apprezzati per la loro estrema resistenza al freddo, grazie proprio al caratteristico manto. Ci sono teorie secondo cui questi cavalli sarebbero stati portati dai Conquistadores o, secondo altri, avrebbero attraversato il ponte di terra che migliaia di anni fa collegava l’Asia all’America (dove ora c’è lo stretto di Bering). Altri credono sia stata una mutazione genetica per accrescere la resistenza di alcuni soggetti alle temperature estreme di questi luoghi.
Un’altra peculiarità del cavallo riccio, sulla quale però non ci sono ancora evidenze scientifiche, è che si tratterebbe di una razza ipoallergenica, cioè di una razza che non creerebbe grossi problemi nei soggetti allergici. Sono stati fatti diversi studi per valutare se effettivamente ci fosse una differenza negli allergeni presenti e in quelli rilasciati nell’aria durante il grooming tra questa e le altre razze, ma paradossalmente i risultati ottenuti hanno mostrato come il Curly Horse avesse una quantità di allergeni 3 volte superiore a quella di un normale Quarter Horse. Si è pensato che la risposta potesse trovarsi in una maggiore quantità di sebo prodotto, che limiterebbe la dispersione di questi allergeni nell’aria, ma nuovamente la tesi è stata confutata dai risultati.
Queste proprietà ipoallergeniche al momento si baserebbero quindi unicamente sulle esperienze personali di persone allergiche che raccontano di avere avuto, in presenza di questa specifica razza, una reazione lieve o addirittura nulla.

Fonti:

https://www.ichocurlyhorses.com/

https://learninghorses.com/bashkir-curly-horses/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6291085/#:~:text=The%20breed%2C%20American%20Bashkir%20Curly,while%20handling%20this%20special%20breed.

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