
No, il cavallo non è un ruminante.
Ma facciamo un passo indietro. Cosa identifica un animale come un ruminante?
Il termine deriva da “rumine” uno dei quattro stomaci insieme a reticolo, omaso e abomaso; dopo che il cibo viene portato in bocca e grossolanamente masticato, va nel rumine, per poi tornare alla bocca in un secondo momento per una masticazione più minuziosa.

Questo passaggio, presente in animali come bovini, capre e pecore (ruminanti appunto) non avviene nel cavallo, perché dotato di un apparato digerente differente.
La cosa che accumuna il cavallo con la mucca, per esempio, è il fatto che la selezione naturale li abbia dotati di grandi “serbatoi” in cui vivono dei microbi intestinali che permettono la scissione della cellulosa, altrimenti impossibile da digerire; ma l’ubicazione di questo processo di fermentazione è diverso: nel ruminante avviene nei prestomaci già citati, situati prima dello stomaco ghiandolare e dell’intestino tenue, mentre negli equidi avviene nel cieco, dopo lo stomaco e l’intestino tenue.
La capacità dei ruminanti di masticare nuovamente e meglio il cibo ingerito in precedenza, sembra essere un primordiale sistema di difesa, che permetteva agli animali di procedere alla digestione del cibo in un secondo momento, quando si erano messi al sicuro da possibili predatori.