Alessandro Magno fu l’unico in grado di domare il focoso Bucefalo, nome che tradotto dal greco significa “testa di bue”, a sottolineare la possenza dell’animale, molto più grosso di altri. Si dice che Bucefalo avesse il mantello morello con una stella bianca sulla fronte e un occhio azzurro; era un esemplare dell’eccellente razza tessalica,(cioè della Tessaglia, la regione greca da cui si diceva provenissero i centauri) che il padre di Alessandro acquistò per 13 talenti, una somma esorbitante.

Tuttavia il cavallo era turbolento e recalcitrante a farsi montare, tanto che stava per essere restituito al proprietario, quando Alessandro si accorse di un dettaglio: Bucefalo aveva paura dei movimenti della propria ombra e quindi lo rivolse col muso verso il sole, riuscendo a montarlo.
“…Filippo e i suoi rimasero dapprincipio silenziosi e preoccupati; quando però Alessandro voltò il cavallo e ritornò gioioso e fiero, tutti alzarono un grido di giubilo; il padre addirittura pianse di gioia e, quando Alessandro smontò, lo baciò sulla testa dicendogli : “Figlio, cercati un regno che ti si confaccia : la Macedonia è troppo piccola per te…” (Plutarco – Vite parallele)
Da allora Bucefalo non si lasciò montare da nessun altro e Alessandro non ebbe un altro destriero. I due affrontarono per quasi 20 anni tantissime battaglie per la conquista del mondo conosciuto.
L’affetto e il legame tra Alessandro per Bucefalo era tale che si narra di quando alcuni barbari rapirono il cavallo, ma questi, di fronte alla minaccia del’imperatore di sterminare l’intera popolazione colpevole, decisero di restituirglielo; Alessandro, riconoscente, finì addirittura per pagar loro il riscatto.
Alla fine solo la morte separò il cavaliere dal suo cavallo, e precisamente durante la guerra contro il re Poro, re indiano della regione del Punjab. Bucefalo venne ferito a morte ma sembra che fece appello a tutte le sue forze per portare il suo padrone in trionfo. Poi coperto di sudore e di sangue, Bucefalo si stese al suolo morendo all’età di 30 anni. Venne sepolto con gli onori militari e in suo nome venne fondata la città Bucefalia.