Questa sera vi racconto la storia di Hans der Kluge, o “Hans l’intelligente”, un cavallo di razza Orlov, che negli ultimi anni del 1800 riempì di stupore il pubblico tedesco, dimostrando doti straordinarie…o quasi.

Il padrone di Hans era Wilhelm Von Osten, un insegnante di matematica molto interessato alle ricerche sull’intelligenza e le capacità di apprendimento degli animali. Il cavallo Hans sembrava in grado di risolvere operazioni matematiche battendo con lo zoccolo per terra tante volte quanto era il risultato. Dal 1891 si esibì in spettacoli gratuiti in tutta Germania per mostrare agli increduli spettatori le sue grandi doti. Ovviamente molti erano gli scettici, soprattutto dopo che Hans finì sulle pagine del New York Times.
Vennero condotte diverse indagini per verificare che la genuinità della cosa, e in una di queste, fatta dallo psicologo Oskar Pfungst, si ebbe l’intuizione che le risposte del cavallo fossero collegate a chi gli poneva le domande.
Si notò infatti che la percentuale delle risposte esatte scendeva a zero quando il padrone veniva nascosto alla vista del cavallo, o quando venivano poste domande di cui l’interrogante non conosceva la risposta.
Si capì quindi che ogni respiro, postura, espressione facciale, anche la più involontaria, influiva sui colpi di zoccolo di Hans. Il cavallo percepiva una sorta di tensione attorno a sè stesso che svaniva nel momento in cui dava il giusto numero di colpi con lo zoccolo. Hans non aveva quindi nessuna conoscenza matematica, ma un’incredibile sensibilità a qualsiasi messaggio del corpo gli venisse inviato dalla persona vicino a lui.
Il termine “Clever Hans effect” viene usato tutt’ora per descrivere il fenomeno per il quale, soprattutto riferito ad animali, si possa influenzare un soggetto attraverso impercettibili segnali. Consapevole di questo, durante il training dei cani anti-droga, il conducente del cane non e’ mai a conoscenza di dove si trovi l’eroina, per evitare che inavvertitamente l’animale venga influenzato.