Si tratta di un termine che si sente utilizzato oggi soprattutto nel mondo calcistico, ma in realtà la sua origine è proprio legata al mondo equestre perché il derby è una gara importante nel mondo delle corse, che un cavallo può disputare una sola volta nella sua vita, e cioè all’età di 3 anni.
Ogni nazione ha il suo derby e il montepremi ammonta solitamente a svariati milioni di dollari.

Tornando all’origine del nome, pare sia collegato a quello di Edward Smith Stanley, 12° conte di Derby, una città a nord di Londra; il nobiluomo organizzò una corsa di cavalli riservata ai puledri di 3 anni nella sua tenuta di Epsom, ma Sir Charles Bunbury voleva arrogarsi la paternità dell’idea. I due si sfidarono allora con un semplice tiro di monetina, e la sorte decise per la vittoria del conte, perciò la gara venne chiamata “derby“. A vincere però questo primo derby disputato nel 1780 sarà, ironia della sorte, il cavallo di Sir Bunbury.
I discendenti di Lord Derby hanno mantenuto la tradizione rimanendo grandi allevatori e proprietari di purosangue inglesi e i colori della scuderia sono rimasti invariati: neri con copricasco bianco.