Prima di tutto, un piccolo ripasso sul galoppo: è un andatura in tre tempi più uno di sospensione, in cui il cavallo appoggia nell’ordine 1)posteriore esterno, 2)anteriore esterno e posteriore interno 3)anteriore interno (e successivo tempo di sospensione). Questa è la successione corretta che avremo, o dovremmo avere, in risposta alla nostra richiesta.

Ma se la successione degli arti non è corretta, e quindi l’ultimo arto a poggiare a terra risulta essere l’anteriore esterno, il cavallo avrà un galoppo “sbagliato”; si parlerà di galoppo falso se le intenzioni del cavaliere erano quelle di ottenere un galoppo dritto, ma così non è stato (solitamente per un errore nella sua richiesta), e di galoppo rovescio se invece il cavaliere ha specificatamente chiesto al cavallo di galoppare sull’anteriore esterno. Il galoppo rovescio infatti è proprio un esercizio in piano, anche di un certo livello, che porta ad una maggiore decontrazione ed ingaggio del posteriore, quindi in definitiva a migliorare in generale la qualità del galoppo stesso.